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La produzione del cibo che mangiamo ha un suo impatto sull’ambiente: per calcolare questo impatto in modo preciso è stato messo a punto un metodo, chiamato Life Cycle Assessment (LCA).

Si tratta di un sistema che si basa appunto sulla valutazione delle emissioni prodotte nell’intero ciclo di vita di un determinato prodotto. In pratica, vengono analizzate tutte le fasi del sistema di produzione lungo l’intera filiera: dalla coltivazione delle materie prime, al consumo del prodotto, fino allo smaltimento dei rifiuti.

Vengono quindi valutate le emissioni di tutti gli input per l’agricoltura e le materie prime, includendo tutto quello che serve: l’acqua per l’irrigazione, i pesticidi o i fertilizzanti applicati al suolo ecc. Il ciclo di vita dei sistemi alimentari comprende anche le fasi della lavorazione, della distribuzione e della vendita dei prodotti, fino all’utilizzo da parte del consumatore. Quest’ultima fase comprende anche le risorse necessarie per preparare un pasto, per la refrigerazione degli ingredienti e per lo smaltimento. Calcolando tutti gli impatti ambientali in ogni singola fase si ottiene l’impatto totale di tutto il ciclo di vita di un sistema di prodotto.

Gli studi di valutazione del ciclo di vita LCA rappresentano oggi il metodo migliore e più efficace per valutare in maniera completa l’impatto ambientale degli alimenti, delle varie diete e dei diversi sistemi di produzione alimentare. Viene infatti raccomandato dalle istituzioni internazionali, come la Commissione europea e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, come strumento utile all’elaborazione di politiche per la sostenibilità. Questo perché consente di valutare quantitativamente gli impatti ambientali durante l’intero ciclo di vita di un prodotto, esaminandone le prestazioni. Ciò significa anche seguire passo dopo passo il percorso delle materie prime: dalla loro estrazione, attraverso tutti i processi di trasformazione e di trasporto, fino al loro ritorno alla terra sotto forma di rifiuti.

Gli studi di LCA vengono utilizzati regolarmente dai professionisti nelle aziende, come supporto all’eco-etichettatura e alle dichiarazioni ambientali dei prodotti. Calcolando le emissioni fase per fase è possibile capire anche quali siano gli step più impattanti e su cui lavorare per migliorare le prestazioni.

I risultati ottenuti dalle analisi LCA vengono poi impiegati in genere per confrontare tra loro gli impatti ambientali dei diversi prodotti. Questo però può dare adito ad errori, in quanto non è sempre corretto paragonare prodotti se sono tra loro molto differenti. Ad esempio, quando si raffrontano gli impatti dei cibi vegetali e di quelli animali, c’è da tenere in considerazione che hanno dei valori nutrizionali molti distanti. Quindi non è sempre corretto fare dei paragoni diretti in modo semplicistico, ma occorre considerare ad esempio che i cibi di origine animale sono molto più densi di sostanze dei vegetali, per cui ne è sufficiente una quantità inferiore per soddisfare i fabbisogni nutrizionali. Ha dunque senso, durante i raffronti, tenere conto delle variabili e cercare di ottenere dati che siano il più correttamente possibile confrontabili tra loro.

È necessario inoltre contestualizzare gli impatti anche in relazione alla situazione locale in cui si trovano. La produzione delle filiere agricole e zootecniche avviene in migliaia di aziende agricole sparpagliate su territori anche molto diversi fra loro. Quindi bisogna considerare i diversi aspetti come biodiversità, carbonio sequestrato al suolo e servizi ecosistemici, che consentono una valutazione più onesta e realistica dei sistemi.

Questo sarà possibile grazie alla tecnologia, con la messa a punto di strumenti informatici per la raccolta dei dati, che consentiranno di rappresentare in modo molto preciso gli impatti di filiere anche molto complesse. Solo così si potranno conoscere con correttezza gli impatti reali, senza sovrastimare o sottostimare una filiera piuttosto che un’altra. Una volta individuate con esattezza le fasi più impattanti, si potranno mettere in pratica adeguate azioni di miglioramento nei vari processi, al fine di una efficace mitigazione climatica.